I falchi per la loro particolari caratteristiche in passato venivano utilizzati per la caccia ed hanno rappresentato l'orgoglio dei signorotti europei ed asiatici dal secolo XI al secolo XVI.

I falchi sono caratterizzati dalle ali lunghe ed appuntite, adatte per un rapido volo, dalle zampe corte, provviste di robusti artigli, dalla testa rotondeggiante, da un becco robusto corto ed incurvato che presenta un caratteristico dente ripiegato verso il basso.

La falconeria è l'arte di ammaestrare determinati uccelli per utilizzarli nella caccia e si è sviluppata soprattutto con l'utilizzo di certe specie del sottordine dei Falconi ed in particolare di quelle che possono catturare gli animali selvatici in volo anche a notevole altezza. L'addestramento dei falchi non è certamente facile ed un tempo i bravi addestratori erano tenuti in grande considerazione. Attualmente l'arte della falconeria è in declino ma in alcuni stati non mancano, anche se sono estremamente rari, validi cultori di questo sport che seguono ancora le regole dettate dagli antichi trattati.

Un' opera di grande rilievo è il Trattato di falconeria, voluto da Federico II di Svevia, oggi ne conosciamo tre volumi conservati nei musei vaticani; quest'opera "De arte venandi cum avibu" consiste in un trattato sull'allevamento, addestramento e l'utilizzo iei rapaci, in particolar modo dei falchi nella caccia.

In un primo momento il falco deve abituarsi ad un cappuccio che lo rende cieco ed a stare fermo su un trespolo o sulla mano dell'addestratore, la quale è protetta da uno spesso guanto. Successivamente deve imparare a non mordere e graffiare con i robusti artigli quando viene tolto il cappuccio.  Una volta raggiunto questo livello di addestramento, il maestro lo abitua a prendere dalle sue mani un pezzetto di carne, chiuso in una piccola palla di crine o di fibre vegetali legata ad un filo. Il Falco deve imparare ad afferrare la palla e a restituirla quando gli viene richiesta. Alla fine di questo lungo corso di perfezionamento iniziano gli esercizi più difficili che consistono nel far catturare al volo, al rapace legato a una correggia, un uccello finto è lanciato in aria che il falco deve riportare. Quando l'animale riesci a compiere questo esercizio senza essere legato lo si può considerare pronto per la caccia vera e propria; anche se durante il primo volo si può andare incontro a una grande delusione poiché il falco libero nel cielo, a contatto con la libertà, può decidere di scegliere definitivamente quest'ultima perdendosi all'orizzonte; lasciando svanire mesi e mesi di duro lavoro.

Uno dei falchi prediletti dai Falconieri è tuttavia il falco pellegrino (Falco peregrinus) si tratta di un robusto Falco diffuso in tutta Europa, in Africa e in parte in Asia. Raggiunge la lunghezza di 50 cm è ha un volo potente e veloce. Il nome specifico gli deriva dalla facilità con la quale può spostarsi da un luogo di caccia all'altro. Questo falco è prediletto dai Falconieri in quanto, pur essendo un animale dal carattere veramente sanguinario, si lascia ammaestrare con grande facilità e soprattutto riporta al padrone la preda meglio di quanto possono fare altre specie. Quando si mette in volo si porta molto in alto ed appena individuato la preda le si precipita addosso raggiungendo velocità incredibili, uccide la preda con la stretta degli artigli e la lascia cadere al suolo dove subito dopo si porta per recuperarla.

Per saperne di più:

Manuale pratico di falconeria

L'arte della falconeria

Ali nel buio. Viaggio fotografico tra i rapaci notturni

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