Abbiamo da tempo saputo che la nostra plastica tende a finire nell'oceano. Ora sembra che l'Oceano Artico, una volta un paradiso incontaminato della fauna selvatica, sia stato inquinato dalla nostra plastica. Una nuova analisi, pubblicata nella rivista Science Advances, rivela che ci sono circa 300 miliardi di pezzi di plastica galleggiano nell' Oceano Artico. La maggior parte della plastica viene portata in superficie da una corrente che solitamente fornisce acqua calda all'Artide, ma sembra che porti con se la plastica proveniente dalle coste dell'Atlantico del Nord. La maggior parte di queste bottiglie, giocattoli, sacchetti, pacchetti e particelle si accumulano in due distinte zone al largo della costa orientale della Groenlandia e del Mare di Barents, a nord della Norvegia e della Russia. Questi accumuli crescono rapidamente. Il cambiamento climatico, causato dall'uomo, sta sciogliendo i ghiacci il che significa che ci sono meno barriere fisiche al flusso interno delle acque che oggi portano con se rifiuti di plastica.
Foto tratta da:improntaunika.it
Il team di studiosi ha utilizzato dati provenienti da oltre 17.000 boe di deriva satellitare che galleggiano sulla superficie dell'oceano e adesso si conosce il "viaggio" di questa plastica e il grido d'appello è forte e chiaro: "Abbiamo la responsabilità di risolvere il problema; dobbiamo fermare la plastica prima che entri nell'oceano. Una volta che la plastica è nell'oceano, è troppo diffusa, troppo piccola e troppo mescolata con alghe per essere filtrata. La prevenzione è la migliore cura".
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