La rappresentazione etrusca dell'aldilà muta radicalmente nel V sec. a.C.; il regno dei morti non è più quell'insieme quasi sorridente di tombe disposte attorno ad un'atrio ma un mondo tenebroso che si apre sugli Inferi con un popolo eterogeneo di demoni e di geni.
Il padrone assoluto del regno dei morti etrusco, il solo demone che si vede in quasi tutte le pitture funebri, è Charun.
Charun è il viso della morte è un uomo molto brutto con il naso grosso ed adunco, le orecchie allungate ed appuntite, i capelli e barba disordinati e digrigna i denti. Questo personaggio ha qualcosa di orribile di animalesco. Nei dipinti si distingue dagli uomini per il colore; è generalmente dipinto di blu scuro.
Per saperne di più
Il nome Charun deriva dal famoso Caronte greco ma non ha nulla del tranquillo nocchiere dello Stige che trasportava i morti sulla sua barca; Charun si avvicina maggiormente alla descrizione dello spaventoso demonio, i cui occhi sono due braci immobili, che fa Virgilio, poeta latino di origine etrusca, nel sesto canto dell'Eneide.
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