Situata nei palazzi del Vaticano a Roma, la Cappella Sistina raccoglie opere dei più importanti artisti del Rinascimento, ma è nota soprattutto per i due capolavori di Michelangelo: la volta con le Storie della Genesi e la parete di fondo con il Giudizio Universale.
Foto di: Jill Diane Ford

Roma4u.it

La volta con le storie della genesi

Nella parte centrale della volta Michelangelo racconta la storia della creazione contenuta nella Bibbia (il libro della Genesi) e poi affresca Profeti e Sibille. In quest’immagine vediamo nei primi due riquadri centrali partendo dal basso la Creazione dell’universo con la figura di Dio Padre al lavoro, continuamente in movimento. Accanto, la Creazione di Adamo e poi la Creazione di Èva. Michelangelo crea un capolavoro subito ammirato dai suoi contemporanei e dagli artisti del tempo, che lo ritengono la massima espressione dell’arte del Rinascimento.

STRUTTURA E REALIZZAZIONE DELL’AFFRESCO

Le scene e i personaggi sono posti all’interno di un’architettura dipinta che divide gli spazi e suggerisce profondità. I riquadri architettonici creano come dei fotogrammi attraverso i quali vediamo svolgersi le scene sullo sfondo azzurro del cielo. Inizialmente Michelangelo si avvale di collaboratori venuti da Firenze per realizzare la grande opera che misura 40 metri per 14 di larghezza ed è a 22 metri dal suolo. In un secondo tempo decide di lavorare da solo su di una particolare impalcatura che gli permette di dipingere sdraiato a pochi centimetri dal soffitto

Parete di fondo con il Giudizio Universale

Diversamente dalla volta, Michelangelo dipinge questa grande parete con uno sfondo blu di lapislazzuli senza alcuna divisione interna. Gli spazi della scena sono creati dalla disposizione dei personaggi. Cristo giudice è al centro, con una luce divina alle spalle e la Madonna al suo fianco. Con il suo gesto maestoso dà il via ad un movimento che, partendo dal basso a sinistra (la Resurrezione della carne), porta i beati verso il paradiso e i dannati aH’inferno. I corpi si muovono nello spazio creando le più varie posizioni in un susseguirsi drammatico di gesti e di espressioni. Poiché l’opera non poteva che essere vista da lontano, Michelangelo rende molto evidenti le figure sottolineando forme e volumi con il chiaroscuro e una linea di contorno potenti

Fonte: Capolavori - M. Gandini, P. Vianello, E, Fabi

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